Riorganizzare lo spazio aiuta a riorganizzare le idee. Come usare il self storage per migliorare la vita di tutti i giorni.
Ma quale vasca idromassaggio, smart tv gigante o salotto glitter. Il segreto della felicità domestica sta nell’ordine. A patto che sia conquistato con sudore e qualche weekend trascorso con le maniche rimboccate.
Proprio così, avete capito bene. Perché trasformare, letteralmente, uno spazio caotico e confuso in un ambiente pulito e ordinato è anche un lavoro su se stessi, una sorta di riassetto interno. Che ha come obiettivo la serenità e la pace interiore.
Se è vero che tutti (ma proprio tutti: dalle suocere più invadenti ai tuttologi zen) ci ripetono da tempo che l’ordine fa bene alla mente, il tema ha raggiunto una certa popolarità anche grazie a libri come “Il magico potere del riordino” di Marie Kondō, scrittrice giapponese che grazie all’incredibile successo del suo approccio all’economia domestica, il metodo KonMari, è stata classificata da Time tra le 100 persone più influenti al mondo.
Il KonMari insegna a mettere in ordine senza pericolosi “effetti boomerang”, cioè senza ricadute nel caos dopo improvvisati ed estemporanei picchi di entusiasmo. Per durare l’ordine deve essere interiorizzato. C’è bisogno di metodo e nulla va lasciato al caso.
Negli States è nato un mestiere che sta iniziando a farsi conoscere anche in Italia. I professional organizers sono professionisti del riordino: aiutano il cliente a mettere a posto in casa per raggiungere la serenità e la sensazione di “alleggerimento” emotivo. Non c’è una strategia buona per tutti, ma una consulenza su misura in base alla personalità, alle esigenze e agli errori di ciascuno.
Forse non è un caso che la moda dei professional organizers stia ripercorrendo le orme del self storage, anch’esso nato in America e portato al successo in Italia grazie a operatori come Casaforte, presente ormai da un capo all’altro della penisola – da Bolzano a Foggia, passando per Milano, Roma, Genova e Torino – con i suoi iconici Hotel delle Cose, depositi temporanei utilizzabili per tutto il tempo che si desidera.
Nonostante oggi sia richiesto anche da attività commerciali, uffici e aziende alla ricerca di spazi con formule flessibili e convenienti, il self storage è nato come deposito extra personale in cui custodire le cose che non stanno più in casa, ma che meritano di essere conservate, o per custodire temporaneamente mobili durante traslochi e ristrutturazioni.
Noi italiani siamo molto attaccati agli oggetti. In senso buono, s’intende: ci affezioniamo, indipendentemente dal valore economico. Tendiamo ad accumulare ricordi e facciamo fatica a fare “piazza pulita”. Probabilmente è per questo che amiamo tanto gli Hotel delle Cose e il loro approccio più soft al riordino: non dobbiamo più accatastare montagne di roba in ogni angolo di casa, diventando matti per mettere a posto, ma nemmeno siamo costretti a rinunciare a qualcosa da cui non vogliamo separarci.
Che sia proprio questo il segreto della serenità domestica?