C’è un’Italia che colleziona: i numeri da record di un fenomeno senza tempo

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Il collezionismo cresce anche nell’era digitale, dai mercatini delle pulci alle rarità per milionari.

Mobili usati, oggetti di artigianato e antiquariato, libri, francobolli e monete antiche, ma anche schede telefoniche, locandine cinematografiche, figurine, vecchie fotografie e persino cimeli militari. Si va dal collezionismo che predilige opere d’arte a quello dall’anima marcatamente pop, ma non mancano anche pratiche di collezionismo meno battute, che si rifanno a settori di nicchia.

È difficile classificare gli ambiti e soprattutto quantificare il numero preciso di collezionisti nel nostro Paese. Ma una cosa è certa: c’è un’Italia che colleziona e che – fatturati alla mano – non può più essere sottovalutata.

Per rendere l’idea basta riprendere i dati emersi da una ricerca condotta qualche tempo fa dalla Camera di Commercio di Milano che evidenzia come in Italia ci siano più di 5 mila imprese e attività di commercio al dettaglio che vivono di collezionismo e grazie ai collezionisti, per un fatturato complessivo di 500 milioni; le grandi città come Roma e Milano guidano, seguite a ruota da Napoli, Venezia Torino.

Mercatini delle pulci e figurine milionarie

I numeri in realtà sorprendono relativamente: basta allargare gli orizzonti per scoprire che oltre 75 milioni di persone in tutto il mondo possono definirsi collezioniste (e pare che il trend sia in continua crescita).

Il mercato globale delle auto da collezione, ad esempio, è stato stimato in circa 1 miliardo di dollari all’anno. E per beni più accessibili? La musica non cambia, anzi: quello dei fumetti vale circa 5 miliardi di dollari all’anno, quello dei francobolli 12. Giusto per rendere l’idea, qualche anno fa una figurina di Honus Wagner, mitico campione di baseball dei primi del Novecento, è stata battuta all’asta per più di 6 milioni di dollari.

Anche in Italia, il collezionismo è ormai un vero e proprio settore economico, fatto di mercato e indotti paralleli.

Pensiamo a tutte quelle esposizioni e fiere, anche online, che negli anni hanno fatto della cura del collezionista un fiore all’occhiello, e a tutti quei servizi come il self storage (a cui molti ricorrono per risolvere i cronici problemi di spazio della categoria) che rimarcano la dignità e le dimensioni di un mondo “parallelo” fatto di persone, cose, storie, memorie ed emozioni.

Perché in fondo il collezionismo racconta di oggetti che vivono due, sette, infinite vite, alla faccia dell’usa e getta e di una società in cui tutto dev’essere digitale.

Uno spazio sicuro per le cose che ami

Ben venga allora chi ama circondarsi dei “suoi” oggetti, semplici o preziosi, rari o comunissimi, grandi o piccoli che siano, e pazienza se ingombrano un po’, intanto la soluzione si trova sempre, merita di essere trovata; perché sono oggetti a cui siamo legati e fanno parte della nostra vita.

Anche per questo, qualunque sia la tua collezione, negli Hotel delle Cose di Casaforte troverai lo spazio ideale per conservare al meglio le cose che ami, e per custodirle in sicurezza, finché vuoi, sempre con la certezza di dare loro il valore che meritano.

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